Circolare informativa del cliente del 14 aprile 2020

NUOVE DISPOSIZIONI PER IL CONTENIMENTO DEL CONTAGIO DA CORONAVIRUS DIFFERENZIATE SUL TERRITORIO NAZIONALE

Da oggi si apre qualche spiraglio nel lockdown per venire incontro alle esigenze più immediate dei cittadini, ma con notevoli differenze decise dai singoli presidenti di regione: alcuni hanno stretto ulteriormente le norme previste dal decreto, altri le hanno parzialmente allentate, altri ancora hanno introdotto finestre orarie per gli acquisti.

Da oggi 14 aprile, come annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, riapriranno le librerie, le cartolerie e i negozi di vestiti per neonati e bambini.

Prolungata la serrata fino al 3 maggio: non ancora la ‘fase due’, quindi, ma qualche spiraglio nel lockdown, per venire incontro alle esigenze più immediate dei cittadini.

Ripartono anche le attività forestali, l’industria del legno e anche la produzione di computer. Ma con notevoli differenze da Regione a Regione: alcune hanno stretto ulteriormente le norme previste dal decreto, altre le hanno parzialmente allentate, altre ancora hanno introdotto finestre orarie per gli acquisti.

Di seguito cerchiamo di illustrare come cambia la situazione da oggi sul territorio nazionale:

 

LOMBARDIA

Diversamente da quanto previsto dall’ultimo dpcm, in Lombardia restano chiuse librerie e cartolerie: il commercio al dettaglio di libri, quaderni e pennarelli “è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati”.

Saranno sempre possibili le vendite con la consegna a domicilio, “osservando le regole stringenti già in vigore per questa modalità”.

Fino al 3 maggio rimangono chiusi gli studi professionali (con le precedenti eccezioni), i mercati all’aperto e gli alberghi (con le eccezioni già in vigore, cioè quelli in uso per la degenza dei malati).

Confermato anche l’obbligo di uscire coprendo naso e bocca con mascherina o “in subordine, qualunque altro indumento”.

 

PIEMONTE

Librerie chiuse anche in Piemonte: il presidente Alberto Cirio ha annunciato domenica che firmerà la proroga delle misure in questo momento in vigore fino al 3 maggio.

Resteranno quindi chiuse anche le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per l’infanzia

 

VENETO

L’ordinanza del governatore Luca Zaia rimuove alcuni limiti e ne inasprisce altri: si può fare jogging anche oltre la distanza di 200 metri (“Ma con buonsenso, non 4 o 5 chilometri”) ma introduce l’obbligo di mascherina, guanti, e gel per uscire dall’abitazione, il divieto di spostamento per chi ha più di 37.5 di febbre, e l’ampliamento del distanziamento sociale: distanza di sicurezza portata a 2 metri, non più uno, nelle file per l’accesso ai supermercati e nei mercati all’aperto in Veneto. Restano invariate le altre disposizioni di sicurezza per fare la spesa: mascherine e guanti obbligatori per esercenti e clienti, e chiusura dei negozi di alimentari le domeniche e i giorni festivi. Il 25 aprile e il 1° maggio, Zaia ha precisato che pic-nic e grigliate ‘all’aperto’ saranno consentite solo “nel giardino di casa” e per il singolo nucleo familiare, senza amici né parenti.

 

EMILIA ROMAGNA

Misure differenziate per le zone ‘arancioni’ e per il resto del territorio. Stretta nelle province di Piacenza e Rimini, a Medicina e nella frazione di Ganzanigo, dove, a differenza di quanto sancito dal Decreto della Presidenza del Consiglio del 10 aprile, restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati. Aperte solo le farmacie, i negozi di alimentari e quelli che erano autorizzati ad aprire fino ai giorni scorsi. Consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio. Nelle provincie di Piacenza e Rimini sono previste anche limitazioni sui trasporti e sulla viabilità. Escluse queste eccezioni, per il resto del territorio le misure sono quelle previste a livello nazionale: riaprono librerie, rivendite di articoli di cartoleria e negozi per neonati e bambini

 

TOSCANA

La Toscana recepisce l’ultimo decreto governativo sulle riaperture, da oggi, di librerie, cartolerie e esercizi commerciali. Per il Governatore Enrico Rossi il problema “non è il quando, ma come riaprire, e che cosa deve essere riaperto”. Intanto prosegue la consegna a domicilio delle mascherine in ogni provincia: l’obbligo di indossarle per uscire di casa sarà in vigore solo a distribuzione completata.

 

LAZIO

Un’ordinanza regionale ha prorogato fino al 3 maggio l’attuale orario ‘ridotto’ dei negozi e ha posticipato l’apertura delle librerie al 20 aprile “Questo per dare il tempo agli esercenti di poter organizzare le misure di sicurezza – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Orneli – come ad esempio trovare soluzioni per garantire il distanziamento minimo tra le persone nell’accesso e nell’uscita dai locali e durante la loro permanenza, reperire dei guanti monouso da distribuire all’ingresso e favorire l’igienizzazione dei locali”. Inoltre la Regione ha stabilito la chiusura di tutte le attività commerciali il 25 aprile e il primo maggio. Quattro comuni del Lazio rimangono zona rossaFondi, Nerola, Contigliano e Celleno – quindi con ulteriori limitazioni alla mobilità all’interno del territorio.

 

CAMPANIA

Neanche in Campania da oggi riapriranno librerie e cartolerie: il presidente della Regione Vincenzo De Luca non intende allentare le restrizioni in atto. Via libera limitato ai negozi di abbigliamento per bimbi, che potranno funzionare solo due mattine la settimana, il martedì e il venerdì, dalle 8 alle 14. La produzione e la consegna del cibo da asporto rimangono ferme, nonostante le pressanti richieste di pizzerie e pasticcerie. Per chi viola le norme sulle uscite da casa scatta in Campania, oltre la multa nazionale, anche la quarantena domiciliare per due settimane. Fermi anche i cantieri edili, a eccezione delle opere urgenti.

 

SICILIA

Nessuna nuova ordinanza fino ad ora è stata adottata dalla Regione, da oggi potranno quindi riaprire le librerie, anche se non tutte dicono di essere ancora pronte per quanto riguarda il rispetto delle misure di sicurezza imposte dal governo. In Sicilia “negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari, anche all’aperto – si legge nell’ultima ordinanza firmata dal presidente Nello Musumeci -, gli operatori sono tenuti all’uso di mascherina, all’utilizzo di guanti monouso o, in alternativa, al frequente lavaggio delle mani con detergente disinfettante”. Inoltre, nei luoghi dove “non è possibile mantenere la distanza di 1 metro tra persone, è fatto obbligo a ciascuno di coprire naso e bocca con una mascherina o con altro adeguato accessorio”

La differenziazione fatta da ciascuna Regione non é certo d’aiuto alla chiarezza dei comportamenti da tenere e non favorisce, soprattutto, le attività che operano in ambito interregionale.

Lo Studio rimane a Vostra disposizione per ogni chiarimento ed approfondimento di Vostro interesse.

Cordiali saluti

BM Consulting Service S.r.l.

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